mercoledì, aprile 23, 2008


L’Impregilo e il Nord, i veri vincitori di queste elezioni

Mentre Socrathe e i giornalisti della provincia di Ragusa erano impegnati a descrivere i nuovi equilibri politici del nostro comprensorio, scaturiti dal responso elettorale, una star brillava a piazza affari appena confermata la vittoria del partito del Popolo delle Libertà. La condizione di periferia in cui siamo relegati, spesso, ci fa perdere di vista dove esattamente si decidono le sorti della Sicilia. Né Modica, né Ragusa, figuriamoci Scicli, sono determinanti per smuovere gli interessi a favore di quest’isola. E forse nemmeno il movimento autonomista di Lombardo lo sarà. E’ il Nord che deciderà ancora una volta il nostro destino, nel bene e nel male. Non solo con l’influenza che avrà il partito della Lega da ora in poi sul governo Berlusconi, ma anche direttamente con le sue forze economiche.


La vittoria di Silvio Berlusconi ha infatti spinto Impregilo, principale società di costruzioni in Italia, a guadagnare in Borsa più del 13% nel corso di questa settimana. Gli investitori sono sicuri che il progetto delle grandi opere si metterà in moto con un governo di centro-destra. E in moto si rimetterà anche il progetto del ponte di Messina, di cui Impregilo è il General Contractor. In breve, come molti di voi già sapranno, Impregilo è la società che ha vinto la gara d’appalto per la realizzazione della più grande opera pubblica di tutti i tempi in Italia, superando al foto finish la cordata concorrente guidata dal gruppo Astaldo S.p.A.


Ma cos’è Impregilo e chi la controlla? Impregilo è una multinazionale e principale gruppo italiano nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria. Possiede un capitale sociale di 716 milioni di euro, un portafoglio di ordini superiore a 13 miliardi di euro e oltre 10.000 dipendenti (fonte wiki).

Il pacchetto di controllo è detenuto da Igli, una finanziaria il cui assetto azionario è composto in maniera paritetica, al 33% dalle società Argofin ( gruppo Argo), Autostrade ( Benetton) e immobiliare Lombarda (gruppo Ligresti).


Per farla breve, chi controlla Impregilo sono i fratelli Benetton e Marcellino Gavio. Tutti imprenditori del Nord. Quegli stessi imprenditori che la domenica criticano aspramente il Sud per la sua avidità nel divorare risorse finanziare, detratte con le tasse alla parte più produttiva del paese, mentre il lunedì lo accarezzano, facendoci grandi affari. In realtà, il meridione è ancora una grande pacchia, un grande mercato di consumo. Un grande bacino di voti, che si possono raccogliere con poche noccioline, perchè lì la gente non ha ancora maturato una forte e piena autodeterminazione.


Sulla vicenda del ponte di Messina siamo convinti che la Sicilia ha bisogno di nuovi e più efficienti aeroporti, che la colleghino con il resto del mondo. La cattedrale nel deserto non aiuterà certamente a metterla al centro dell’interesse turistico internazionale. Viviamo nella società del low cost, e il resto del mondo si sposta e raggiunge i mercati internazionali con compagnie aeree che offrono tariffe basse. Basse davvero.

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lunedì, aprile 14, 2008


Fine di una storia

Il 21 febbraio del 1848 Karl Marx e Friederich Engels pubblicano il Manifesto del Partito Comunista a Londra. Da questo libro rimase impresso nella cultura di tutti la frase "Proletari di tutti i paesi, unitevi".

Il 21 gennaio 1921 a Livorno nasce il Partito Comunista Italiano dalla scissione della corrente di sinistra del Partito Socialista Italiano.

Il 14 aprile 2008 muore la sinistra radicale. Rimarrà forse solo lo "spettro del comunismo".

martedì, aprile 01, 2008


Sicilia ed elezioni: un ponte e mille promesse


Uomo di grande ricchezza e molte parole, Silvio Berlusconi sta facendo di tutto per attirare i 4 milioni di elettori siciliani. Le sue speranze di salire nuovamente al potere con le elezioni di Aprile dipendono da una larga vittoria nell'isola, dove la sua coalizione fece l'en plein nel 2001 e perse nel 2006".

Il settimanale The Economist analizza nell'ultimo numero lo sviluppo della campagna elettorale in Sicilia in un articolo dal titolo "Ponti e altre promesse". La speciale matematica della legge elettorale spiega gli sforzi del Cavaliere nel cercare di ottenere l'appoggio degli elettori siciliani. "Le sue promesse comprendono leggi per lanciare il turismo e l'industria alimentare, un piano strategico per ripulire l'industria chimica, speciali agevolazioni fiscali, una nuova banca per il Sud, la creazione di porti franchi e un piano infrastrutturale decennale".

Tra tutte le promesse il posto d'onore è riservato al ponte sullo Stretto di Messina, sostenuto anche dall'UDC mentre è stato abbandonato dal governo Prodi. E, parlando del ponte sullo Stretto, The Economist non può dimenticare le connessioni tra l'opera e la Mafia sostenute in passato dal procuratore di Messina, Luigi Croce e dall'Autorità Antimafia.

Parlando di Mafia, il richiamo viene automatico ai candidati: The Economist sottolinea come "tra i candidati del partito di Berlusconi per il Senato vi sia Marcello Dell'Utri, condannato in primo grado nel 2004 a nove anni per complicità con la Mafia". Ma non è solo il PdL a schierare nomi in odore di Mafia: "Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, è stato condannato in gennaio in primo grado a 5 anni per aiuto e favoreggiamento della Mafia. E nonostante ciò capeggia la lista per il Senato dell'UDC".

"La qualità dei candidati conta poco" conclude The Economist: "se la pubblicità conta qualcosa, Berlusconi, i cui manifesti tappezzano Palermo vincerà. Alcuni elettori credono anche nelle promesse elettorali. Se Berlusconi vincesse, spingerebbe velocemente sul Ponte, "un memoriale permanente al suo periodo al governo" come sostiene Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella.

Massimo Brignolo

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