martedì, aprile 01, 2008
Sicilia ed elezioni: un ponte e mille promesse
Uomo di grande ricchezza e molte parole, Silvio Berlusconi sta facendo di tutto per attirare i 4 milioni di elettori siciliani. Le sue speranze di salire nuovamente al potere con le elezioni di Aprile dipendono da una larga vittoria nell'isola, dove la sua coalizione fece l'en plein nel 2001 e perse nel 2006".
Il settimanale The Economist analizza nell'ultimo numero lo sviluppo della campagna elettorale in Sicilia in un articolo dal titolo "Ponti e altre promesse". La speciale matematica della legge elettorale spiega gli sforzi del Cavaliere nel cercare di ottenere l'appoggio degli elettori siciliani. "Le sue promesse comprendono leggi per lanciare il turismo e l'industria alimentare, un piano strategico per ripulire l'industria chimica, speciali agevolazioni fiscali, una nuova banca per il Sud, la creazione di porti franchi e un piano infrastrutturale decennale".
Tra tutte le promesse il posto d'onore è riservato al ponte sullo Stretto di Messina, sostenuto anche dall'UDC mentre è stato abbandonato dal governo Prodi. E, parlando del ponte sullo Stretto, The Economist non può dimenticare le connessioni tra l'opera e la Mafia sostenute in passato dal procuratore di Messina, Luigi Croce e dall'Autorità Antimafia.
Parlando di Mafia, il richiamo viene automatico ai candidati: The Economist sottolinea come "tra i candidati del partito di Berlusconi per il Senato vi sia Marcello Dell'Utri, condannato in primo grado nel 2004 a nove anni per complicità con la Mafia". Ma non è solo il PdL a schierare nomi in odore di Mafia: "Salvatore Cuffaro, ex presidente della Regione Sicilia, è stato condannato in gennaio in primo grado a 5 anni per aiuto e favoreggiamento della Mafia. E nonostante ciò capeggia la lista per il Senato dell'UDC".
"La qualità dei candidati conta poco" conclude The Economist: "se la pubblicità conta qualcosa, Berlusconi, i cui manifesti tappezzano Palermo vincerà. Alcuni elettori credono anche nelle promesse elettorali. Se Berlusconi vincesse, spingerebbe velocemente sul Ponte, "un memoriale permanente al suo periodo al governo" come sostiene Pietro Busetta, presidente della Fondazione Curella.
Massimo Brignolo
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