Il pane di casa? Quello del panificio San Giovanni
Quello "di casa" è inconfondibile. A dimostrare l'origine, la lavorazione e il passaggio del pane in un vero forno di pietra sono
tanti fattori. Forse sconosciuti ai moderni consumatori di straniere
baguette e pagnotte precotte. Ma inconfondibili. Il profumo prima di tutto: di legna oleosa, di bucce di mandorle, di "frasche" secche
d'ulivo, tutti ricordi olfattivi del fuoco che rimangono delicatamente attaccati alla crosta brunita del pane.
La "fara", quel giusto punto di colore biscotto, termometro dell'esatta cottura. Poi la mollica. Densa, compatta, gustosa, dal lievissimo sapore acido, testimonianza eccelsa dell'uso del cruscente, il vero lievito naturale. Infine "u suolu", cioè la crosta che sta sotto: scura, quasi bruciacchiata, con una patina impalpabile di cenere buona. È un pane vero, sano, naturale, genuino.
Senz'altri ingredienti che la farina, il lievito, il sale e l'acqua.
Una pane che si mantiene morbido per una settimana, perché aborre i freezer e i microonde e non chiede che un canovaccio di lino grezzo per mantenere la sua bontà giorni e giorni. Un pane che accompagna incomparabilmente il glorioso cacio, le olive piccanti di un tempo e anche solo un filo del celebre olio d'oliva delle nostre terre. Ma che si presta con onore a bruschette veraci e altri ad moderni sfizi gastronomici. Superbo, infine, sotto uno strato di Nutella. La merenda più sana e nutriente che ci sia.
Fonte Sciclinews
Nel video lo spot del panificio
sabato, gennaio 19, 2008
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