sabato, marzo 22, 2008


Innovazione, la parola che manca al programma di Scicli e Tu


Il programma di Scicli e Tu contiene delle buone idee, ma i punti sul turismo e agricoltura, secondo noi, sono deboli. E sei pensiamo che questi due settori sono strategici per il rilancio della nostra economia, bisogna porre più attenzione nella loro programmazione, considerando anche che il mondo è piatto, cioè che le imprese, anche quelle piccole, sono chiamate a competere a livello globale. Non vogliamo adesso addentrarci nelle polemiche su chi compone questa lista, non ci interessa, vogliamo solo avanzare una critica. Non di quelle no-sense che generalmente alcuni lettori postano su questo sito, ma costruttiva.

Manca un chiaro riferimento in entrambi i settori all'uso delle nuove tecnologie ( internet ) e di un programma vero di marketing territoriale. In un mondo dove si accentua sempre di più il fenomeno che, Joel Cawley, responsabile della pianificazione strategica dell’IBM, definisce la localizzazione del globale, l’uso di internet è fondamentale. Ci saranno moltissime opportunità commerciali solo per quelle piccole imprese che impareranno a raccogliere tutte le capacità e opportunità globali disponibili e a adattarle efficacemente alle esigenze di una comunità locale. Una di queste capacità/opportunità è il business web.

La promozione turistica della città deve passare soprattutto da internet. Il turista inglese, francese, o di altra nazionalità, usa Google per programmare un viaggio. Mettiamocelo in testa. Non chiama gli uffici turistici dei Comuni, raccoglie quante più informazioni possibili sulle destinazioni turistiche sul web. Dopo un'attenta analisi di costi e benefici, decide la località dove trascorrere le vacanze. Internet quindi ha messo i territori in competizione a livello globale. Non basta avere delle belle spiagge ed essere riconosciuti come Patrimonio dell’ Umanità, bisogna sapersi confrontare in termini di informazioni e prezzi con competitors globali.

La città di Scicli su internet non è presente, e se lo è non è visibile. Non c’è un portale di presentazione della città e delle sue attrazioni. Un portale con foto di grande impatto, un portale che racconti il legame tra Scicli e la fiction del commissario Montalbano. Un portale che racconti il rapporto della città con il mare. Un portale che dia una dimensione d’insieme insomma. Scicli non sa cos’è il mondo di internet, ad eccezione di alcuni casi singoli come Sciclinews e Sud-est tv, che hanno dimostrato che si può risvegliare, con poco, l’interesse per questa città. Manca quindi un progetto globale di promozione turistica su internet.

Per quanto riguarda l’agricoltura, le soluzioni non vanno solo ricercate nel miglioramento di una piattaforma materiale, ma anche immateriale. Le imprese agricole devono capire che l’intermediazione tra produttore e mercato di contrada Spinello non è l’unica via per piazzare i propri prodotti. L’e-commerce è il futuro, anzi lo è già. Sappiamo di piccole aziende sciclitane, pochissime, ahimè, che aprendo una finestra sul magico mondo del world wide web hanno ricevuto commesse direttamente da catene di ristoranti del Nord e Centro Italia. Non si conoscono poi, ad eccezione di Bontà del Casale, industrie manifatturiere locali che fanno commercio on-line. L’ e-commerce sembra una parola troppo anglosassone per noi.

La politica dovrebbe farsi promotrice di convegni e della formazione sull’uso delle nuove tecnologie per la commercializzazione dei prodotti agricoli. Non basta che i nostri politici portino a casa finanziamenti pubblici, quando poi i nostri agricoltori si trovano impreparati sull’uso di internet e delle potenzialità commerciali che possono derivare dal business web.

Ovviamente l’e-commerce va accompagnato con un piano di marketing territoriale serio. Il marketing è la leva che spinge i consumi e incrementa la notorietà di un prodotto. Chiariamo che non si intende solo il packaging, ma è anche e soprattutto la costruzione di un brand, di un marchio. E Scicli, lo sappiamo tutti, non ha un brand consolidato, un marchio dei prodotti della sua terra. Il brand dovrebbe funzionare come supporto alle tante imprese che vorranno fare commercio elettronico. Ma qui ci vogliano esperti del settore, non improvvisazione. Non dimentichiamoci che le aziende del Nord Italia sono cresciute non solo per la velocità con cui hanno potuto raggiungere i mercati, ma anche perchè non hanno mai sottovalutato l’importanza della comunicazione.
In breve, la parola key che manca a questo programma, senza togliere nulla al resto, è innovazione.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Puntualizzazione precisa e competente. Avrei piacere di conoscerla personalmente mi può dare la sua disponibilità in privato? Jacopo.Ruggeri -virgilio.it